Gestione rifiuti non autorizzati, un livornese a processo nell’Alto vicentino: è il 64enne Enrico Barbarese, ex direttore di Asa e Asiu

Indagato nell’inchiesta sui veleni sottostanti la Safond Martinidi Montecchi Precalcino (Vi) in qualità di ad dal 2017 al 2022, nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio. Sessantaquattro anni, è l’ex direttore di Asiu, la partecipata che gestiva i rifiuti nella Val di Cornia, nonché ex numero uno dell’azienda di via del Gazometro

La ex Safond Martini, oggi Silva, di Montecchio Precalcino (foto Marco Milioni per VicenzaToday)

Sostanza inquinate nei terreni, con scarti di lavorazione di fonderia, metalli pesanti e idrocarburi oltre il limite previsto dalla legge. Tutto sotto le aree della Safond Martini, l’azienda dell’Alto vicentino finita al centro di una maxi inchiesta partita dalla denuncia dell’ex 007 Riccardo Sindoca. Tra gli indagati, nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio il campigliese Enrico Barbarese, 64 anni, già noto tra Livorno e la Val di Cornia come direttore prima dell’Ato 5 Toscana Costa (1999-2000), poi di Asa (2002-05) e quindi di Asiu (2006-2015), la partecipata a maggioranza dal Comune di Piombino per la gestione, la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti nella Val di Cornia, anch’essa finita insieme a Rimaeteria, sebbene per ragioni distine, sotto la lente degli inquirenti. Barbarese, amministratore delegato di Safond dall’ottobre 2017, con la società già in concordato controllato, è accusato è di gestione non autorizzata dei rifiuti, reato ipotizzato dai sostituti procuratori Cristina Carunchio e Hans Roderich Blattner anche per il predecessore Andrea Dalle Rive, a processo, come spiega Marco Milioni su VicenzaToday, anche con l’accusa più grave di inquinamento ambientale.

Per ‘ex direttore di Asiu, imputato anche nell’inchiesta-bis denominata “Piazza Pulita” relativa all’assunzione dello stesso come direttore organizzativo del Comune di Legnano, si tratta dunque di un altro processo da affrontare. Se fino al terzo grado di giudizio deve sussistere la presunzione di innocenza indipendentemente delle accuse mosse dalla procura, indipendentemente dalle eventuali responsabilità è purtroppo ormai chiaro quanto invece gravemente siano state inquinate le aree Safond a Montecchio Precalcino (Vicenza), dove le cronache locali parlano di “disastro ambientale” e “veleni”, o quelle piombinesi di Rimateria, vicenda ben più nota con aspetti ancora da chiarire.